
Sergio Frau, scrittore e giornalista de “La Repubblica”, ha presentato al Museo delle Culture Europee di Berlino “Atlantika”, l’edizione in tedesco del libro “Le Colonne d’Ercole, un’inchiesta” che nel 2002, anno della sua pubblicazione, suscitò un appassionato dibattito tra gli studiosi della storia antica del Mediterraneo. Si tratta di un’inchiesta che presenta fatti, li esamina, e li sottopone a processo per dimostrare come nell’antichità il pericoloso confine delle Colonne d’Ercole fosse in realtà costituito dal Canale di Sicilia e come e perché, in epoca ellenistica, venne spostato e localizzato a Gibilterra.
Secondo la tesi argomentata da Sergio Frau tale spostamento fu la conseguenza delle conquiste e delle scoperte operate da Alessandro Magno. Una volta che il Mondo conosciuto si espanse asimmetricamente dall’Asia Minore verso Oriente sino a portarne i confini sulle rive del Gange fu quasi inevitabile che si trasferissero più in là anche i confini Occidentali; esattamente come Eratostene fece nel III secolo avanti Cristo ripristinando l’originale equilibrio.
Riportare nuovamente le Colonne d’Ercole sul Canale di Sicilia non significa solamente ridisegnare la geografia del Mondo Antico ma significa riportare all’interno del Mediterraneo Occidentale tutti quei miti e quelle leggende che lo spostamento a Gibilterra aveva invece relegato al di fuori, trasformandoli in qualche cosa di vago, leggendario e introvabile: come per l’appunto avvenne con il mito di Atlantide. Ecco quindi che, secondo Frau, quell’isola favolosa oltre le Colonne d’Ercole, descritta dagli antichi come terra strabiliante, ricca di metalli di ogni tipo, dal clima mite, abitata da genti temute e potenti e sconvolta da un terribile disastro naturale è identificabile nella Sardegna che si trova proprio oltre lo stretto di mare tra Sicilia e Tunisia.

La presentazione ha seguito l’impostazione del libro. Frau ha innanzitutto illustrato come la sua intuizione sia nata dopo essersi avvicinato alle analisi geologiche su come era il Mediterraneo millenni fa, compiute da Vittorio Castellani, ordinario di Fisica stellare all’Università di Pisa. Nel libro “Quando il mare sommerse l’Europa” Castellani spiega, con un attento contributo cartografico, che nella protostoria (circa 5000 anni fa) il livello del mare Mediterraneo era molto più basso di quello attuale. Ed è proprio qui che Frau si trova di fronte la mappa dello stretto di Gibilterra e, nella pagina a fronte, quella del canale di Sicilia, dove allora i fondali erano più bassi di circa duecento metri rendendo il canale irriconoscibile e trasformandolo in un braccio di mare molto stretto. Frau ha continuato con la descrizione e l’analisi dei testi e delle parole degli antichi: Omero, Platone, Ramses III solo per citare i principali. Ha indicato come questi testimoni narrano di un’ isola favolosa oltre le Colonne d’Ercole e di come fu poi sconvolta da un terribile schiaffo marino di Poseidone che abbatté migliaia di torri e seppellì nel fango intere città, costringendo i superstiti a emigrare verso nuove terre.

L’incontro è stato organizzato dal Centro culturale sardo di Berlino ed è stato l’ultimo di una serie di eventi che hanno fatto da cornice alla mostra fotografica "La Sardegna vista da dentro vista da fuori" che si sarebbe dovuta concludere il 31 agosto ma che, grazie al grande successo, è stata prorogata sino al 28 settembre. Secondo i responsabili del museo, con i suoi 7500 visitatori in un solo mese, è stata, tra le iniziative dedicate alle regioni europee, quella che ha registrato il maggior afflusso di pubblico, testimoniando quanto sia forte in Germania il desiderio di conoscere la Sardegna, la sua cultura e la sua storia
(Foto: 2008 Centro culturale sardo Berlino e F.Cubeddu)

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