People between tradition and modernity, and sometimes they come back.

sabato 17 gennaio 2009

Spendo più soldi in benzina...


Quando si apre il collegamento con Cagliari sembra di vedere in video un professore universitario italiano all’estero che , in diretta dalla Stanford University in California o dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), interviene in studio per dare il suo contributo ai temi della trasmissione. In realtà, dall’altra parte dello schermo c’è Renato Soru, il presidente uscente della Regione Sardegna che, con giacca verde di velluto e lupetto grigio, risponde ad Otto e Mezzo alle domande di Lilli Gruber e Federico Guglia sulle prossime elezioni regionali.

Il suo stile è veramente inusuale per gli standard televisi italiani e soprattutto per quelli propri di un candidato in piena campagna elettorale per la corsa alla carica di presidente. Nessun abito scuro con cravatta a pallini di Marinella, nessun tono concitato, ammiccante e seducente. Piuttosto il contrario: pacato, schietto, efficace ma anche rassicurante, circostanziato, serio, affidabile e, a tratti, anche spiritoso. Un mix di modernismo del futuro e tradizione del passato con un attento sguardo analitico e propositivo del presente.



Vi invito alla visione dell’intervista e riporto solo un passaggio che mi ha fatto sorridere per la genuinità della risposta e l’autenticità dei contenuti. Quando la Gruber chiede “Presidente, ma come finanzia la sua campagna elettorale?” , Soru risponde e precisa:
C'è una totale sproporzione di mezzi in campo. Noi stiamo facendo una cosa semplice, pochi cartelli per strada.
A Sassari ci sono i candidati della Destra che hanno dei manifesti paragonabili a quelli di Saddam Hussein in Iraq. Cioè delle cose mai viste, un candidato che per essere eletto al consiglio regionale ormai trasforma le pareti della città di Sassari nelle pareti di una città in piena dittatura.Sono cose inaudite.
Noi spendiamo in maniera molto più semplice. Spendo più soldi in benzina, vado in tutti i paesi della Sardegna, piccoli e grandi.
Non solamente nelle manifestazioni supertecnologiche e oceaniche. Vado nei paesi di ottocento abitanti, di duemila, di millecinquecento.
Ci vado sempre come ci sono sempre andato.


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